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CASA KEATON :: Family
Ties
.: Commedia 1982 - 176 episodi
Gli anni ottanta sono stati pieni di sit-com
con al centro una famiglia i problemi dei figli e gli scontri generazionali. Ma alcune di
queste serie tv hanno segnato un'epoca per le particolarità che le caratterizzavano.
Così come "I Robinson" è un piccolo capolavoro del genere mostrando una
famiglia "normale", ma di colore, così Casa Keaton si può considerare quella
che meglio affronta il conflitto generazionale. La storia : siamo in una tranquilla
cittadina dell'Ohio dove Elise e Steve hanno messo su la classica famiglia americana con
tre figli e la torta di mele sul davanzale. Nonostante questa immagine da spot
pubblicitario, analizzando con gli occhi della telecamera la vita quotidiana di questa
normale famiglia, emergono tutte le contraddizioni che contraddistinguono due diverse
generazioni. I genitori Elise e Steve rappresentano gli anni '60, sono ex-figli dei fiori,
ex-contestatori, hanno partecipato ai cortei studenteschi contro la guerra in Vietnam,
ascoltano Bob Dylan e naturalmente non possono che essere democratici. I figli invece sono
rappresentano gli anni ottanta fino all'esasperazione : Alex, 17 anni, giovane rampante,
conservatore fino all'eccesso, adora Reagan e naturalmente è repubblicano, sa tutto di
finanza e ripudia i valori dei genitori; Mallory è la tipica teen-ager anni ottanta, 15
anni, veste alla moda, pensa solo ai ragazzi e agli abiti firmati e non le importa
assolutamente nulla della politica; Jennifer, 9 anni, una normale bambina che va bene a
scuola ma che non riesce a ritagliarsi un ruolo nella famiglia composta da personalità
ben più forti della sua.
Nella terza stagione della serie Elise dà alla luce Andrew, che crescendo all'ombra del
fratello maggiore Alex lo adora come un dio e cerca di imitarne i comportamenti fino a
vestire in giacca e cravatta e guardare insieme a lui le quotazioni di borsa alla TV.
Ovviamente la maggior parte delle gags nasceranno dalla contrapposizione di due diverse
culture e scale di valori e naturalmente verranno affrontati i più disparati temi sociali
(dalla droga al razzismo). Tuttavia dopo pochi episodi la personalità di Alex mette in
ombra gli altri personaggi e lui diventa il simbolo della serie tanto che in Italia la
sigla è stata rimontata per mostrare solo spezzoni con Alex Keaton (anche vista la fama
dell'attore Michael J.Fox). Una serie bella, indimenticabile, uno dei migliori telefilm
degli anni ottanta. Personalmente, lo ricordo con immenso piacere e grande nostalgia.
IL MIO
AMICO ARNOLD :: Diff'rent Strokes
.: Commedia 1978 - 189 episodi
Il Mio Amico Arnold è stata fra le prime
situation comedy a trattare il delicato tema del razzismo in chiave umoristica. Arnold
Jackson è un ragazzino di colore di dieci anni nato nel poco raccomandabile quartiere di
Harlem a New York. All'età di dieci anni perde la madre e viene adottato insieme al suo
fratello più grande Willis dal ricchissimo vedovo Philip Drummond. La madre di Arnold e
Willis, che lavorava come governante a casa del signor Drummond in Park Avenue
(ricchissimo quartiere newyorkese), muore a causa di una malattia ma il signor Drummond,
che le è molto affezionato, le promette che si sarebbe preso cura dei sui figli. Così,
dopo la morte della madre, i due ragazzi sono "costretti" a trasferirsi a Park
Avenue e si trovano sbalzati di colpo in un mondo completamente diverso da quello a cui
erano abituati, adottati da una ricca famiglia bianca e in un quartiere dove i neri
vengono, nella migliore delle ipotesi, guardati col fumo negli occhi. Willis è quello che
soffrirà di più questo cambiamento e ci metterà un po' ad avere fiducia in quei
"bianchi" che sembra vogliano aiutarlo andando contro tutto ciò che ha imparato
nel suo quartiere dove netta è la distinzione fra bianchi e neri, fra ricchi e poveri. In
casa Drummond è presente anche la figlia di Philip, Kimberly, una bella ragazza bionda
dal viso angelico il cui aspetto stride con quello dei nerissimi Arnold e Willis; inoltre
ad occuparsi dei ragazzi c'è sempre una governante che varierà a seconda della stagione
(la signora Garret, Adelaide, Pearl). A parte il razzismo le tematiche trattate dal
telefilm sono più o meno le solite delle sit-com anni 70; quindi problematiche
adolescienziali, i primi amori, la scuola, la famiglia. Arnold è uno dei pochi telefilm
che in Italia ha avuto un tale successo da meritarsi una "sigla italiana"
cantata da Nico Fidenco. Arnold era divertentissimo, uno dei più spassosi e geniali
telefilm di tutti i tempi... ricordo distintamente il primo episodio e l'impressione che
mi fece vedere il sig-Drummond che regalava ai due fratellini una montagna di giocattoli
(ricordate ?)... e Willis che rimaneva indifferente alla cosa ! "Che cavolo stai
dicendo Willis ???"...
L'ALBERO
DELLE MELE :: The Facts of Life
.: Commedia 1979 - 209 episodi
Ci sono serie che nonostante un esordio in
sordina sono diventate un punto di riferimento per intere generazioni. E' il caso de
l'Albero delle Mele una serie lanciata dalla Nbc come spin-off dell'amatissimo "Il
mio amico Arnold" e che prima di raggiungere il successo è diventata una delle più
lunghe sit-com mai programmate, pur rischiando più volte di essere chiusa. Anche in
Italia, sebbene la sua serie madre abbia avuto più riscontro, molti ricordano questa
bellissima sit-com. La storia : l'Albero delle Mele racconta le vicende di un gruppo di
quattro studentesse particolarmente dotate dell'Eastland School che vivono insieme nel
dormitorio della scuola gestito dalla Signora Garret. Le ragazze hanno fra loro poco in
comune ma, nonostante le differenze, sono legate da una grande amicizia che consente loro
di superare gli inevitabili screzi. Naturalmente è facile immaginare le situazioni in cui
possono cacciarsi quattro adolescenti particolarmente dotate; ma la vigile Signora Garret
che per loro è una sorta di mamma, le tirerà sempre fuori dai guai. Le ragazze
protagoniste della serie sono la bella, ricchissima e viziata Blair Warner, la grassa e
impressionabile Natalie Green, la giovanissa amante dei pettegolezzi Tootie e Jo, una
sorta di Fonzie in gonnella proveniente dal Bronx. Nelle ultime tre stagioni della serie,
con le ragazze ormai troppo grandi per andare a scuola, le scene si spostano in un
negozietto a Penkill, New York, l'"Over Our Heads" dove le nostre protagoniste
lavorano insieme alla Garret nel locale costruito grazie all'aiuto del carpentiere George
Burnett interpretato da un giovane George Clooney che per una stagione farà parte del
cast. Genesi della serie : la serie nasce come spin-off de "Il mio amico Arnold"
ma con scarsa convinzione da parte della Nbc che ne realizza solo 4 episodi nel 1979
utilizzando la Signora Garret de "Il mio amico Arnold" come fulcro delle vicende
di una prestigiosa scuola per ragazze. Inizialmente le protagoniste erano sette oltre alla
Garret, al preside Mr. Bradley e all'insegnante Miss Mahoney e i primi quattro episodi
ebbero un buon riscontro di pubblico. Successivamente ne furono prodotti altri nove che
invece furono un vero e proprio flop per la rete che però decise di dare un'ultima
possibilità alla serie. Delle sette ragazze ne furono eliminate quattro : Nancy, Sue Ann,
Cindy e Molly e furono mandati via anche Mr. Bradley e Miss Mahoney. Al cast, poi fu
aggiunto un elemento "destabilizzante" : una ragazza difficile proveniente dal
Bronx, nel nuovo pilot si chiamerà Dustie ma nella serie sarà poi rinominata Jo. Nasce
dunque l'Albero delle Mele come tutti lo conosciamo che cominciò a mietere successi di
ascolto fino a diventare uno dei programmi più seguiti della NBC e restare in vita per
ben nove stagioni. Ho ricordi talmente sopiti di questo telefilm che solo quando ho visto
l'immagine ho collegato il nome al telefilm... ricordo che ero molto piccolo quando lo
seguivo in tele, e che ero innamorato pazzo di Blair, ma che Jo mi faceva impazzire
perchè era mitica... davvero dei bei ricordi, insostituibili.
LA FAMIGLIA BRADFORD ::
Eight is Enough .:
Commedia 1977 - 112 episodi
Alla fine degli anni settanta parte negli USA un
nuovo serial da molti punti di vista controcorrente rispetto alla società nata dagli
sconvoglimenti culturali degli anni '70. La Famiglia Bradford (Eight is Enough), infatti,
racconta la storia, ambientata a Sacramento in California, di una famiglia americana
composta da padre, madre e ben otto figli; decisamente troppi rispetto al classico modello
di famiglia americana che andava delineandosi in quel periodo e troppi anche rispetto al
modello sociale italiano degli anni '80, decennio in cui il telefilm più volte é passato
sulle nostre TV con un buon riscontro di pubblico. La serie ricalca il modello della
classica sit-com americana; le location sono quasi tutte in studio e le tematiche trattate
sono quelle classiche dei vari problemi di crescita dei numerosi figli che, essendo però,
compresi fra gli 8 e i 23 anni, offrono agli autori la possibilità di affrontare
praticamente qualunque argomento. Una caratteristica peculiare di Eight is Enough nasce da
un caso sfortunato. Durante la lavorazione della prima stagione Diana Hyland, che
interpretava Joan Bradford, la moglie di Tom Bradford, viene a mancare costringendo così
la produzione a correre ai ripari; così si decide di rendere lo stesso Tom Bradford un
vedovo costretto dalle circostanze a prendersi cura di otto ragazzi e gli viene affiancato
un nuovo personaggio Sandra Sue 'Abby' Abbott, interpretata da Betty Buckley, che
inizialmente sarà sua amica e confidente, successivamente compagna e infine moglie. Il
ruolo di Abby nella storia è, forse, il più rilevante; lei è un'insegnante di fisica
che si trova catapultata in una nuova, enorme, famiglia di cui deve riuscire a conquistare
la fiducia; cosa, questa, non facile con adolescenti ribelli che hanno perso da poco la
madre e persino con un bambino di otto anni praticamente inconsolabile. Abby riuscirà nel
corso delle stagioni a conquistare tutti i membri della famiglia senza, per questo,
annullarsi e senza rinunciare ad essere se stessa. Insomma, secondo me, li personaggio
meglio caratterizzato della serie. Ma vediamo ad uno ad uno i vari ragazzi : David
interpretato da Grant Goodeve è il figlio maggiore, ha 23 anni e lavora in un impresa
edile. Lui sarà per tutta la serie il modello di riferimento del fratello più giovane
Tommy. Vive nel garage dove suona con un complesso ed è il fortunato possessore di un
mitico furgone Volkswagen (di quelli da figli dei fiori degli anni settanta). Goodeve
lascierà la serie nel 1981. Mary, interpretata da Lani O'Grady, ha 21 anni, studia
medicina ed è considerata un po' il genio di famiglia; Joannie, interpretata da Laurie
Walters, ha 20 anni e vuole diventare un'attrice e intanto lavora in un canale televisivo;
Susan, interpretata da Susan Richardson, ha 19 anni, atleta e baby-sitter sposerà il
campione di baseball Merle 'The Pearl' Stockwell e diventerà madre; Nancy, interpretata
da Dianne Kay ha 18 anni e non ha alcuna particolare aspirazione. Spesso il fatto di non
avere alcun "talento" sarà per lei motivo di frustrazione; Elizabeth,
interpretata da Connie Newton Needham, sogna di diventare una ballerina; Tommy,
interpretato da Willie Aames, ha 14 anni, ammira fino all'estremo il suo fratello maggiore
ed è frustrato dalla convivenza forzata con le sue cinque sorelle più grandi; Nicholas,
interpretato da Adam Rich, ha 8 anni ed è il più piccolo della famiglia e proprio a
causa di questo è quello che più soffre dalla perdita della madre ma proprio per questo
è il più coccolato.
MORK & MINDY ::
.: Commedia/Fantastico 1978 - 92 episodi
Nanonano
Quanti di voi, dopo aver visto
la prima puntata di questo ormai leggendario telefilm (e dopo aver ascoltato la bellissima
sigla cantata da Bruno DAndrea), hanno provato a salutare come il buon Robin
Williams, separando le dita con contorsioni improbabili? Immagino tutti. Così come tutti
hanno canticchiato "non stupirti se ti dico che io parlo con le piante il millepiedi
e lelefanteeeee"! Questa serie, nata come spin-off di Happy Days (uno dei
tanti), si è ritagliata quasi subito una propria dignità. Vabbè, la trama la ricordiamo
solo per coloro che, fattisi ibernare alla fine degli anni 70, sono stati
"scongelati" solo in questi giorni
Mork, alieno proveniente dal pianeta
Ork, approda sulla terra con la sua astronave a forma di uovo. Il suo imperatore Orson
("Mork chiama Orson, rispondi Orson"
ricordate? Ah no, siete stati
ibernati!) gli ordina di recuperare notizie sullo stile di vita degli umani. Il nostro
alieno viene accolto nella casa in Colorado della bella Mindy (Pam Dawber) che ben presto
fa i conti con le stranezze del coinquilino: dorme a testa allingiù, beve dalle
dita, parla con voci diverse. Gran parte degli episodi raccontano le scoperte di Mork che,
alla fine di ogni puntata, dopo aver creato un collegamento telepatico con il suo
imperatore, fa una sorta di resoconto. E la parte più "istruttiva", visto
che, in modo ingenuo e apparentemente da tontolone, si denunciano i comportamenti spesso
sopra le righe e sbagliati che teniamo tutti i giorni. Col procedere della serie accade
che Mindy, inizialmente commessa poi intrepida reporter, si innamori del protagonista.
Inevitabili sia il matrimonio, sia il viaggio di nozze su Ork (altro che Maldive
).
Per la cronaca, su Ork, Mindy si aggiudicherà il quarto posto in un concorso alieno per
animali domestici! Nella parte conclusiva della serie, i due avranno anche un pargoletto
di nome Mearth, interpretato da un attore che per Williams rappresentava una sorta di Dio
in terra, Johnathan Winters. Per spiegare le incongruenze cronologiche venne chiarito che
su Ork i bimbi nascono già adulti e più passa il tempo, più ringiovaniscono. In
America, la serie ebbe un successone, tanto che nella stagione dellesordio (1978-79)
fu il telefilm più visto nel continente nordamericano, con Williams che arrivò ad
aggiudicarsi un Golden Globe. Anche in Italia, agli albori degli anni80, fu subito
apprezzata. Del resto, ancora oggi, ricordiamo tutti (meno gli ibernati di cui sopra) il
mitico "Nanonano"! La puntata cult - Lo
sottolineano tutte le "bibbie" della televisione: cè una puntata
imperdibile, ossia il primo bacio fra i due protagonisti, con Mork che passa
repentinamente attraverso stati di gioia, rabbia, disgusto, tristezza, amore, parlando con
una decina di voci diverse. Già in questo telefilm, labilità mimico-interpretativa
di Robin Williams viene fuori alla grande.
SUPERVICKY ::
.: Commedia/Fantastico 1985 - 96 episodi
Da un certo punto di vista tutti noi avremmo
voluto una sorellina del genere: obbediente, ipertecnologica e, soprattutto, pronta a
finire nello sgabuzzino in qualsiasi momento! E invece ahimè ci dobbiamo
accontentare di averla seguita in un centinaio di telefilm nella serie Super Vicky
(nelloriginale americano Small Wonder). Il plot della serie è abbastanza ripetitivo
ma comunque divertente. La famiglia Lawson, formato dal capofamiglia Ted, dalla moglie
Joan e dal figlio di 11 anni Jamie si troverà, grazie agli studi del capofamiglia
ingegnere elettronico, ad accogliere in casa una nuova inquilina, Vicky (Tiffany
Brissette), un robot, frutto di un esperimento. Creata da Ted più che altro per dare una
mano alla moglie nelle faccende domestiche, alla fine Vicky diventa a tutti gli effetti un
membro della famiglia. Caratteristiche inconfondibili, una voce che definire monocorde è
poco, unespressione sempre severa, una forza sovrumana e la cieca obbedienza, tanto
da prendere alla lettera un qualsiasi ordine. Guai dire, ad esempio, "vai a fare un
salto al negozio", visto che la bimba-robot riuscirebbe a trasformarsi in una sorta
di canguro cibernetico, saltellando fino a quando qualche anima buona non è pronta a
bloccarla. Le storie si dipanano in due filoni: nel primo Vicky rimane celata in casa,
spesso confinata nel ripostiglio della camera di Jamie, suscitando le perplessità degli
assistenti sociali. Nella seconda, la robottina perennemente vestita con un abitino a pois
rossi fa il suo "debutto in società" e si troverà a frequentare la scuola
nella quale insegna peraltro la "mamma". In classe sarà parecchio odiata,
essendo dotata di una grande memoria e di una super intelligenza e questo costerà un
po al fratello in carne e ossa, non propriamente uno scienziato sui libri di scuola.
Arrivato a casa, però, il monello moltiplica i tentativi per far svolgere alla sorellina
multimediale i noiosi esercizi di matematica. Venendo puntualmente sgamato. Fanno da
sfondo, gli amichetti di Jamie, primi fra tutti la rossa e insopportabile Harriet,
pettegola e superficiale, sempre desiderosa di scoprire i segreti di casa Lawson oltre che
insidiare il biondo bambino che la baby assatanata vorrebbe trascinare allaltare.
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