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.: Bud Spencer & Terence Hill :. Biografia di una coppia |
.: Bud Spencer (il cui vero nome
è Carlo Pedersoli), nasce a Napoli il 31 Ottobre 1929. Di famiglia discretamente
benestante, suo padre era un uomo d'affari che, malgrado i numerosi tentativi, non riuscì
ad acquisire una vera ricchezza a causa soprattutto delle due guerre mondiali che dovette
affrontare e che influirono non poco sull'andamento dei suoi affari. Bud Spencer ha anche
una sorella, Vera, anch'essa nata a Napoli. Nel 1935 il piccolo Bud frequenta le scuole
elementari nella sua città, con buoni risultati, poi, essendo un appassionato di sport,
solo pochi anni dopo diventa membro di un club locale di nuoto, vincendo fin da subito
alcuni premi. Nel 1940 la famiglia Pedersoli lascia Napoli per affari e si sposta a Roma.
Lì il padre di Carlo ricomincia da zero. Carlo incomincia le scuole superiori, ed entra contemporaneamente in un club
di nuoto romano. Finisce le superiori con il massimo dei voti. Non ancora diciassettenne,
passa un difficile esame all'Università di Roma, e comincia a studiare Chimica. Nel '47,
però, i Pedersoli per ragioni di lavoro si spostano in Sud America e Carlo è costretto a
lasciare l'Università. A Rio lavora ad una catena di montaggio, a Buenos Aires come
bibliotecario, e infine come segretario all'ambasciata italiana in Uruguay. Un club di
nuoto italiano però lo reclama a gran voce e Bud torna in Italia, diventando campione
italiano di nuoto a rana. In quegli anni (è la fine degli anni quaranta e l'inizio dei
cinquanta), vince il campionato nei cento metri stile libero con un tempo sotto il minuto.
Deterrà il titolo fino alla fine della carriera. Non dimentica però gli studi e infatti si iscrive
nuovamente all'Università, questa volta in Giurisprudenza. Contemporaneamente, però, ha fortunosamente la
possibilità di entrare a far parte del cinema, grazie al suo fisico possente e scultoreo.
Ha così modo di recitare per la prima volta in un film di produzione hollywoodiana, il
celebre "Quo Vadis?" (il suo ruolo è quello di una guardia imperiale).
Intanto, nel 1952, partecipa anche alle Olimpiadi di Helsinki come membro del team
italiano (anche nella squadra di pallanuoto), che diviene campione europeo. Dopo le
Olimpiadi con altri promettenti atleti viene invitato alla Yale University. Passa alcuni
mesi negli Stati Uniti e poi, quattro anni dopo, eccolo alle Olimpiadi di Melbourne dove
raggiunge un rispettabile undicesimo posto. Dotato di una volontà di ferro, malgrado
tutti questi numerosi impegni riesce a laurearsi finalmente in Giurisprudenza. Da un giorno all'altro decide però
di cambiare vita, quella routine gli sta stretta: in primis, comincia a non sopportare
più i massacranti e monotoni allenamenti in piscina. Raggiunge quindi il Sud America,
forse perché a quelle terre si sentiva particolarmente legato. Rivoluzionando davvero
tutto il suo mondo e le sue priorità, lavora per nove mesi per una impresa americana
intenta in quel periodo a costruire una strada che legasse Panama a Buenos Aires (ossia la
strada diventata poi famosa come la "Panamericana"). Dopo questa esperienza,
lascia e trova un altro lavoro per una ditta automobilistica a Caracas fino al 1960. Agli inizi degli anni '60, il
futuro attore, ritorna a Roma. Qui, sposa Maria Amato, di sei anni più giovane,
conosciuta quindici anni prima. Nonostante il padre di Maria sia uno dei più affermati
produttori cinematografici italiani, Bud inizialmente non è interessato al cinema. Firma
invece un contratto con la casa musicale RCA, e compone canzoni popolari per cantanti
italiani. Scrive anche qualche colonna sonora. L'anno dopo nasce Giuseppe, il primo figlio
mentre nel '62 è la volta di Christiana, la prima figlia. Due anni dopo, invece, scade il
contratto con la RCA e muore il suocero. Bud è così costretto a buttarsi negli affari,
producendo documentari per la RAI italiana. Nel 1967 Giuseppe Colizzi, un vecchio amico, gli offre un ruolo in un film.
Dopo qualche esitazione, accetta. Il suo partner di lavoro sul set è uno sconosciuto
Mario Girotti, in procinto di diventare per il mondo il ben noto Terence Hill, scelto per
sostituire Peter Martell (Pietro Martellanza) vittima di un incidente durante le riprese.
Il film? "Dio perdona... io no!", la prima pellicola di quella che diverrà la
coppia più spassosa e divertente per questo genere di produzioni. Le due star, però,
nelle presentazioni in locandina cambiano i nomi, considerati troppo italiani per la
provinciale Italia di allora. Inoltre Carlo non voleva utilizzare il cognome Pedersoli,
glorioso nell'ambito sportivo italiano e mondiale, per un film che in teoria doveva essere
un'unica esperienza. Ecco allora che Carlo Pedersoli e Mario Girotti diventano Bud Spencer e Terence Hill. Il cognome
è scelto dallo stesso Carlo, che da sempre è un fan sfegatato di Spencer Tracy.
"Bud", invece, è scelto per la sua predilezione per una birra americana. Nel
1970 la coppia gira "Lo chiamavano Trinità...", con la regia di E.B. Clucher
(Enzo Barboni), un vero e proprio "cult" che non solo ebbe un enorme un successo
in tutta Italia, ma che tutt'ora viene annualmente replicato sulle televisioni nazionali,
sempre con ottimi indici di ascolto, a testimonianza dell'amore e del gradimento che il
pubblico manifesta per i due. A detta degli storici del cinema, inoltre, questo divertente
western (sì, perché in realtà a dispetto del titolo, si tratta di una spassosa commedia
ambientata nel west che prende un po' in giro gli stereotipi del genere), segna la fine dei brutali
"spaghetti western" precedenti. L'anno successivo la consacrazione assoluta
arriva anche con il seguito del film "...Continuavano a chiamarlo Trinità",
sempre con la regia di E.B. Clucher, che sbanca i botteghini del cinema europeo. Ormai Bud
a Terence sono delle vere e proprie star internazionali.
Finita l'ondata western, però, c'è il pericolo che la coppia non sfondi in altri generi
cinematografici, ma presto questa ipotesi viene smentita e, tra il 1972 e il 1974, con
"...Più forte ragazzi!", "...Altrimenti ci arrabbiamo!" e "Porgi
l'altra guancia" sono ai primi posti dei film visti nelle sale cinematografiche
italiane. Nel 1972 fra l'altro nasce Diamante, la seconda figlia di Bud. L'anno dopo gira il primo film
della serie "Piedone lo sbirro", creato a partire da una sua stessa idea (fra
l'altro, collaborerà alla stesura di tutti gli episodi seguenti). Fra le varie passioni
dell'attore c'è anche il volo (nel 1975 ottiene una licenza di pilota per l'Italia, la
Svizzera e gli Stati Uniti), ma c'è anche la mai dimenticata canzone. Nel 1977 scrive
appunto per il suo film "Lo chiamavano Bulldozer" alcune canzoni (una di queste
viene cantata da lui stesso durante il film). A sei anni di distanza dal successo dei due
Trinità, Bud e Terence ritornano a essere diretti da E.B. Clucher nel film "I due
superpiedi quasi piatti", riscuotendo un buon successo di pubblico, mentre negli anni
seguenti girano altri due film insieme "Pari e dispari" e il mitico "Io sto
con gli ippopotami" del compianto Italo Zingarelli. Nel '79 Bud Spencer ottiene il
premio Jupiter come star più popolare in Germania, mentre nell'80, dopo circa dieci anni
di distanza da quando non girava un film western, torna al vecchio genere con il film
"Buddy goes West" ("Occhio alla penna"). Dopo vari progetti
andati a vuoto per far riunire la coppia, Bud Spencer e Terence Hill si ritrovano sul set
diretti dallo stesso Terence Hill per un altro western "Botte di Natale", che
non riesce a rinverdire i vecchi fasti. Attualmente Bud Spencer si occupa di moltissime
cose, com'è nella sua natura eclettica: alcune cronache riportano che si sia dato anche
all'arredamento.
Bud Spencer ha detto Con
i nostri film facciamo trascorrere due ore senza far pensare a nulla. Questo mi sembra un
grande merito, è molto importante che la gente si diverta. Io e Terence interveniamo in
larga misura nella realizzazione dei nostri film. Questa possibilità ci è garantita per
contratto. Credo che la nostra popolarità si debba non tanto per noi in concreto, quanto
piuttosto per i personaggi che interpretiamo. I nostri personaggi in un certo qual modo si
oppongono al mondo meccanizzato e senza fantasia. Sono un simbolo di libertà individuale,
e questo sentimento è percepito e cercato dagli spettatori.
.: Terence Hill (il cui vero nome
è Mario Girotti), nasce da madre tedesca a Venezia il 29 marzo 1939. Trascorre l'infanzia
in Sassonia, a Lommatzsch, il paesino della madre, dove sopravvive ai tremendi
bombardamenti della II Guerra Mondiale. Fin da giovane dimostra alcune attitudini e
caratteristiche che poi saranno tipiche anche di alcuni suoi personaggi, in particolare di
quelli nati in coppia con l'inseparabile Bud Spencer, ovvero un certo carattere
scanzonato, una buona dose di intraprendenza, e un'intelligenza viva e attenta. I suoi esordi nel mondo dello
spettacolo avvengono per puro caso. Ancora giovanissimo, durante un incontro di nuoto (che
Terence praticava con continuità), viene notato dal regista Dino Risi, che lo scrittura
per una parte del film "Vacanze col gangster". Siamo nel 1951 e l'attore si
presenta ancora con il suo nome italiano. Molto coscienzioso, non dimentica però
l'importanza degli studi, consapevole che nella società contemporanea il sapere è un
bene fondamentale. Senza troppo montarsi la testa, quindi, intraprende in sordina una
carriera attoriale volta pragmaticamente a mantenersi agli studi. L'universo cinema, però, è una macchina con
degli ingranaggi ferrei e guai ad uscirne. Capisce che sarebbe un errore imperdonabile.
Preso da un vortice di partecipazioni e richieste sempre più ampie, dopo tre anni di
lettere classiche all'Università di Roma, decide di dedicarsi completamente al grande
schermo. Scelta difficile ma che si rivela ben presto vincente. Poco dopo, infatti,
Luchino Visconti, ossia una dei massimi registi italiani, lo vuole nel film "Il
Gattopardo", in breve divenuto un "cult" assoluto della cinematografia.
Dopo questo primo esordio in una produzione importante e così blasonata, riesce ad
avviare una carriera vera e propria, lontana dalle incertezze semidilettantesche e che si
rivelerà assai continuativa e senza soste. Nel 1967, mentre gira "Dio perdona... io
no!", s'innamora e poi sposa una ragazza americana di origine tedesca, Lori
Zwicklbauer. Decide anche di
cambiare nome, in parte in ossequio ad una certa moda dell'epoca che tendeva a svalutare
in nostri artisti in favore di quelli stranieri provenienti in particolare dall'America.
Sceglie il nome da una lista di venti nomi che gli fu proposta, con l'aiuto della madre di
cui infatti prende le iniziali (è falsa la credenza secondo cui abbia utilizzato il
cognome della moglie): Mario Girotti diventa per tutti Terence Hill. Il suo successo è legato soprattutto ad alcuni
titoli del genere "spaghetti western" come gli indimenticabili "Lo
chiamavano Trinità..." (del 1970), e il suo seguito "...Continuavano a
chiamarlo Trinità", in coppia con il sodale Bud Spencer. Seguiranno film altrettanto
fortunati dove la comicità si sostituisce alla violenza ed i cattivi, in genere
eccezionali e "macchiettistici" stuntman, hanno sempre la peggio. Sono titoli
ormai celeberrimi come "...Altrimenti ci arrabbiamo!" o "Io sto con gli
ippopotami", sempre con il fido Bud. Da ricordare che nel 1976 venne chiamato a
Hollywood, dove apparve in "March or die" ("La bandera - Marcia o
muori") con Gene Hackman
e dove recitò in "Mister Miliardo" con Valerie Perrine. Dopo un lungo periodo
di profonda depressione causata dalla perdita del figlio diciassettenne Ross (che recitò
con lui in "Renegade, un'osso troppo duro"), perito in un incidente stradale, di
recente l'attore si è rilanciato nei panni di un sacerdote investigatore, nella serie Rai
intitolata Don Matteo: per questa parte ha ricevuto il premio "Outstanding actor of
the year" al 42° Festival Internazionale della Televisione di Montecarlo. Pur
dimostrando nel ruolo di curato versatilità e (già note) ottime doti di attore, il suo
nome rimarrà indissolubilmente legato al suo più noto personaggio Trinità.
Terence Hill ha detto
Nei nostri film la comicità è diversa da quella che si vede normalmente nel genere
comico. Si tratta, io penso, di una comicità rigenerante, uno humour sano, un po'
infantile, non "noir", ricarica chi guarda, dà energia. Siamo gli unici
italiani veramente internazionali, cinematograficamente parlando. Bud è come i personaggi
che interpreta nei film: un uomo dall'aspetto minaccioso, di forte carattere ma con un
cuore d'oro. 150 chili di umanità e di bontà. Hollywood non mi interessa.
::: Ringraziamo Giulio Fausto
& tesionline.corriere.it
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