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GEPPO il diavolo buono
di Giulio Chierchini, Giovan Battista Carpi e Pierluigi Sangalli
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RICORDI Ricordo con grandissima emozione Geppo e le sue storie. Ero bambino quando leggevo le sue avventure, e per molti anni ho continuato a collezionarle. Era difficile seguire bene le storie, poichè non sempre si trovava nelle edicole e non aveva la distribuzione di Topolino o del Corrierino. Tuttavia, quando andavo al mare in Sardegna o in Toscana lo trovavo facilmente nelle edicolette: spesso lo vendevano a prezzi bassissimi, o in blocchi, o addirittura incellophanato insieme a Braccio di Ferro, altro fumettino che adoravo. Le pagine erano in bianco e nero o stampate su carata grigia, e raramente qualcuna era a colori. Tuttavia, la qualità delle storie così allegre e semplici mi affascinavano a tal punto che tra un castello di sabbia e un gelato con gli amici, riuscivo sempre a leggermi almeno un volumetto di Geppo, che poi conservavo gelosamente e mi portavo a casa dopo le ferie, mettendolo insieme agli altri della mia copiosa collezione che oggi, ahimè, non ho più. Anni fa ho ritrovato per caso un paio di numeri, non so come, e ora li conservo gelosamente.

IL PERSONAGGIO Geppo nasce nel 1955. Egli è un diavoletto con tanto di corna e alucce nere sulla schiena, caratterizzato, però, da un carattere assolutamente diverso dagli abituali standard infermali: Geppo, infatti, è un sentimentale, il classico "buon diavolo" che, volente o nolente, non riesce mai a portare a termine gli incarichi commissionatigli da Satana. Troppo pasticcione ed ingenuo per far male a qualcuno. Naturalmente la convivenza con gli altri diavoli è quantomeno problematica, e la "sospensione dai diritti diabolici" una consuetudine alla quale si è ormai abituato. A complicare la situazione ci si mettono anche il gatto Caligola, sempre a caccia di topi, e il diavoletto tentatore che, sotto le spoglie di un serpente con la tuba, si diverte a mettergli il bastone tra le ruote. Le sue avventure mantengono inalterata la simpatia e l'ironia anche a distanza di tanti anni, e rileggere le sue avventure permette di assaporare un poco di storia del fumetto italiano.

GLI AUTORI Il diavolo buono portato al successo dalle Edizioni Bianconi per quasi 40 anni, ha visto i natali dalla matita di Giulio Chierchini che lo disegnò nel 1955 in una sola ed unica storia. Il personaggio viene ripreso da Giovan Battista Carpi e disegnato in una decina di storie per il mensile Volpetto. Con l'arrivo di Pier Luigi Sangalli alle Edizioni Bianconi, Geppo passa nelle sue mani per la realizzazione di storie destinate al mensile Soldino. Nel 1961 l'editore ritiene utile dedicare al buon diavolo una pubblicazione tutta sua, ed è da questo momento che inizia per mano di Pier Luigi Sangalli lo studio e la trasformazione grafica del personaggio disegnandolo per 7 anni consecutivi. Lo stesso autore ne disegnerà tutte le copertine fino al 2000 e riprenderà la produzione di storie per la testata Nuovo Geppo nella seconda metà degli anni '90. Oltre ai già citati Fiammetta, Salvatore e Caligola, Pier Luigi Sangalli ha arricchito il cast dei personaggi infernali con Belzebù capo di tutti i diavoli. Dall'articolo di Paolo Telloli apparso su ink anno XII n.37 dic. 2005: "Senza ombra di dubbio Pier Luigi Sangalli può ritenersi il più prolifico autore di tavole di Braccio di Ferro, il personaggio americano creato da Elzie Crisler Segar e, successivamente, continuato da Bud Sagendorf. Nei suoi 45 anni di attività, però, ha realizzato anche molti altri personaggi che hanno avuto un buon riscontro da parte del pubblico; tra questi il simpatico Provolino".

Giovan Battista Carpi (classe 1927) inizia l'attività di illustratore nel 1945 con una collaborazione al settimanale "Faville", ma il vero esordio in campo fumettistico avviene nel 1947 col racconto "Celestino al centro della Terra", pubblicato sul "Giornalino di Carroccio". Dopo alcuni lavori per varie riviste, Carpi entra a far parte dello staff italiano che realizza storie con personaggi disneyani, e subito si fa notare per l'eleganza e la precisione del tratto grafico. Il suo nome è legato ad alcune celebri parodie, tra le quali è impossibile dimenticare "Paperino principe di Danimarca", "Paperino e il vento del Sud", "Paperino e il re del fiume d'oro" e un ottimo adattamento de "I miserabili" di Victor Hugo. Nel 1969 ha ideato graficamente il personaggio di Paperinik, identità supereroica di Paperino, e ha dato il via alla fortunatissima collana dei "Manuali delle Giovani Marmotte", tradotti in tutto il mondo. L'autore genovese ha saltuariamente collaborato per altre testate ("Edizioni Bianconi"), dando vita o spessore a personaggi di successo come "Geppo", "Volpetto", "Soldino" e "Nonna Abelarda". Insignito della Laurea ad honorem in Scienze della Didattica all'Università di Bologna per la sua attività nel campo dell'educazione, negli ultimi anni si è dedicato all'insegnamento fondando la "Giovan Battista Carpi Academy", con lo scopo di aiutare i giovani talenti ad emergere nel mondo del fumetto. Giovan Battista Carpi ci ha lasciato da alcuni anni, ma le storie e i personaggi continueranno a raccontare per anni il suo talento.

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